domenica 23 agosto 2015

Agosto ti immaginavo diverso, ma sei perfetto così.


Afa.
Il profumo del mare si attacca addosso, ma quello naturale della pelle lo sento lo stesso..
I giorni si inseguono come bambini che giocano, e dimenticano che il tempo scorre e non sentono la stanchezza e il caldo e il sole che scotta...
E c'è una canzone che mi si ripete in testa.

Poesie. E sembra di impazzire, tra le note di una canzone un po' stonata e i pensieri che si rincorrono veloci e non danno tregua.
Sabato sera di occhi assonnati e bicchieri di vino sporchi, capelli che sanno di mare e salsedine e sole cocente.
Sabato di sole e nuvole, di voglia e noia, di ricordi lasciati sbiadire nella confusione di notti rumorose.

Agosto. Valige da disfare e da rifare. Notti di stelle, distesi a disegnarne i tratti con le dita, come ho fatto milioni di volte con quelle labbra..
Agosto. I piedi nudi per terra, sul pavimento fresco o sulla sabbia cocente e capelli bagnati e mani che si incrociano e smaniano per non fare danni.

Agosto di tende e musica, di amici da una vita e altri incontrati per caso, in un aeroporto o su un'isola felice. Agosto di birre e concerti al tramonto, stesi per terra con i piedi sporchi di terreno e i cellulari scarichi, lasciati da qualche parte a prendere fiato. 
Giorni di gioia e di domande lasciate a morire in un angolino della testa mentre il mondo ti balla intorno; giorni di gavettoni e file infinite per farsi una doccia, di rumore e sorrisi, di lingue diverse che si esprimono -o almeno ci provano-
Giorni di frasi incise sulla pelle con un pennarello giallo, di palloncini legati a un polso e di coriandoli, bandiere, colori addosso e ovunque. 
Agosto di lanterne, luci e incenso. Profumi e luna piena.
-E io questa magia voglio ricordarmela per sempre cosi-

Notti di vino e pasta, letti o materassini condivisi in una tenda o in una casa abbandonata, tra polvere e scatoloni e operai che ti svegliano all'alba. Agosto di amiche che ti riempiono le giornate e le notti e la vita, di messaggi inviati e altri lasciati li, e prima o poi li invierai o li dimenticherai...
Giorni di smanie e cazzate e figure di merda; e risate e telefoni buttati in un cesso, e temporali che ti piombano addosso e tu corri, ridendo e imprecando; saltare con gente mai vista prima sulle note di una canzone che ti appartiene e allontanare il pensiero e "giuro che ho studiato lo spagnolo ma adesso che cazzo dico a questo?"
Agosto, inconsapevole, incosciente, malinconico...ti immaginavo diverso ma sei stato perfetto così.
                         




 



                                                                                 V.